Per più di tre secoli, milioni di africani sono stati catturati e venduti come bestie nelle americhe. Questo libro ci porta dentro le navi, nei villaggi, nei campi. Un viaggio che prende il largo dall’isola di Gorée, che ci impone di fare i conti con la storia, quella scomoda, quella in cui siamo i carnefici.
Questo libro ha due anime. La storia di Ndioba è la prima, bambina di dodici anni strappata alla sua terra e venduta in America. L’inchiostro di N’Diaye ci accompagna nelle tappe della sua disumanizzazione. A questo inferno si contrappone la voce dell’autore che spiega ai bambini in visita al museo di Gorée cos’è stata la schiavitù. Capitoli brevi, immagini forti e messaggi raccontati con semplicità e onestà. Queste pagine ci mostrano un luogo che è divenuto il simbolo mondiale della tratta negriera e il tempo in cui degli uomini hanno trasformato altri uomini in bestie solo per il colore della loro pelle.
#AFRICA #SCHIAVITÙ #RAZZISMO #CARNEFICI
Boubacar Joseph N’Diaye è nato in Senegal nel 1922. Dopo aver partecipato alla Seconda Guerra Mondiale è diventato un tipografo e compositore. Ha dedicato la sua vita alla memoria del suo popolo. Per oltre 40 anni è stato il curatore della Casa degli Schiavi di Gorée, luogo visitato da Giovanni Paolo II e Bill Clinton. Nel 2001, il regista Rachid Bouchareb si è ispirato alla sua figura per la realizzazione del film Little Senegal. è morto nel 2009 dopo una lunga malattia e dopo aver raccontato a migliaia di persone il dramma della schiavitù.
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La porta sul mare
Per più di tre secoli, milioni di africani sono stati catturati e venduti come bestie nelle americhe. Questo libro ci porta dentro le navi, nei villaggi, nei campi. Un viaggio che prende il largo dall’isola di Gorée, che ci impone di fare i conti con la storia, quella scomoda, quella in cui siamo i carnefici.