Il computer del futuro viene assemblato in un garage. Due ragazzi con tanta fame e voglia di fare. Sembra una storia già sentita, ma siamo a Napoli. Non c’è Steve Jobs, ci sono Stefano Lavori e Stefano Vozzini. Non nasce la Apple, nasce un mondo di burocrazia, di difficoltà, di garanzie da fornire, di bandi truccati, di malavita che bussa e chiede conto. Qui, il genio, l’inventiva, non bastano a cambiare la sorte.
Il computer del futuro viene assemblato in un garage. Due ragazzi con tanta fame e voglia di fare. Sembra una storia già sentita, ma siamo a Napoli. Non c’è Steve Jobs, ci sono Stefano Lavori e Stefano Vozzini. Non nasce la Apple, nasce un mondo di burocrazia, di difficoltà, di garanzie da fornire, di bandi truccati, di malavita che bussa e chiede conto. Qui, il genio, l’inventiva, non bastano a cambiare la sorte.
Nato da un post su un blog, questo romanzo è lo spaccato di un paese, di una città, in cui i cervelli possono solo fuggire o adeguarsi alla massa. è la fotografia di un mondo che non funziona. Ma è anche un libro divertente, leggero, che sa prendere con ironia le brutture di una società che ha solo ingranaggi non oliati.
Antonio Menna è uno scrittore e giornalista italiano. Scrive per quotidiani come Il Mattino, e collabora con varie testate giornalistiche. Nel 2011 scrive, in occasione della scomparsa di Steve Jobs, il post intitolato “Se Steve Jobs fosse nato in provincia di Napoli”, alla base del libro di successo pubblicato in prima edizione nel 2012 “se Steve Jobs fosse nato a Napoli.”
Ha pubblicato con Sperling & Kupfer, Guanda e Marsilio.
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Il computer del futuro viene assemblato in un garage. Due ragazzi con tanta fame e voglia di fare. Sembra una storia già sentita, ma siamo a Napoli. Non c’è Steve Jobs, ci sono Stefano Lavori e Stefano Vozzini. Non nasce la Apple, nasce un mondo di burocrazia, di difficoltà, di garanzie da fornire, di bandi truccati, di malavita che bussa e chiede conto. Qui, il genio, l’inventiva, non bastano a cambiare la sorte.
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Se Steve Jobs fosse nato a Napoli
Il computer del futuro viene assemblato in un garage. Due ragazzi con tanta fame e voglia di fare. Sembra una storia già sentita, ma siamo a Napoli. Non c’è Steve Jobs, ci sono Stefano Lavori e Stefano Vozzini. Non nasce la Apple, nasce un mondo di burocrazia, di difficoltà, di garanzie da fornire, di bandi truccati, di malavita che bussa e chiede conto. Qui, il genio, l’inventiva, non bastano a cambiare la sorte.